BEPI D'AMATO
TONY PANCELLA
DUO
“ELEKTRIO”
De-Arranging Monk
GREGORY RIVKIN
TONY PANCELLA Duo/Quartet
Dopo il debutto a Pescara Jazz 2014 e numerosi concerti nei Jazz club
più prestigiosi in Italia, D’Amato e Pancella hanno suonato presso i
Musei Vaticani nel 2015, presso l’Istituto Italiano di Cultura ad
Istambul nel 2016, per l’Associazione “La Verdi” di Milano e presso il
Conservatorio di Musica di Cesena nel 2017, presso l’Istituto Italiano
di Cultura di Addis Abeba, l’Istituto Italiano di Cultura di Sydney, il
Brisbane Jazz Club ed in Israele nel 2018.
Note di copertina/presentazione del CD "Duke, Monk & Viceversa" a cura di Stefano Zenni - musicologo
"Duke Ellington e Thelonious Monk. Due universi distinti, fortemente peculiari. Mondi inconfondibili, che si reggono su regole proprie, talmente personali che chi prova a imitarli scivola nella parodia. E se questi due artisti non fossero che due facce di una stessa medaglia?
In fondo il pianismo di Monk discende da quello di Ellington: tocco percussivo, esaltazione della dissonanza, approccio più ritmico che melodico, distribuzione non ortodossa dei registri sulla tastiera. Un’idea di musica che è anzitutto colore, suono e silenzio prima ancora che melodia o armonia. E temi che sono come racconti a sorpresa, che dribblano le soluzioni scontate per aprire nuovi varchi, sentieri a tratti tortuosi ma più freschi e avvincenti.
A sentire il modo in cui Bepi D’Amato e Tony Pancella suonano
Ellington e Monk- e a volte citano, fugacemente, l’uno tra le pieghe
dell’altro - sembra davvero di trovarsi davanti a due compositori
intercambiabili: Come Sunday potrebbe essere uscita dalla penna del
compositore di Ask Me Now e I Mean You da chi ha concepito It Don’t Mean
a Thing.
Perché quando a interpretare queste pagine ci sono
due musicisti dalla cultura vasta e dall’eleganza infallibile ecco che
le differenze diventano somiglianze. Ma non per effetto dell’uniformità;
al contrario: è come se il clarinettista e il pianista sciogliessero
nel linguaggio più ampio del jazz le spigolose singolarità dei due
compositori, illuminandone i legami con la tradizione, le ramificazioni
in altri stili, la fecondità delle intuizioni verso il futuro. Sotto le
loro dita si coglie l’enorme contributo che Ellington e Monk hanno dato
al jazz, e si capisce come il jazz ha accolto, trasformato e rielaborato
quelle idee, finché non sono diventate patrimonio di tutti: luce e
colori del racconto tematico, ricchezza armonica, swing e apertura
interpretativa (si veda su tutte l’inconsueta Bright Mississippi per
solo clarinetto).
Last but not least, questo disco regala il
gusto di ascoltare due grandi musicisti che si divertono, perché la
musica da cui partono è ricca di humour, pathos, attaccamento alla vita,
piacere. L’interpretazione creativa come godimento dell’intelligenza, o
intelligenza del godimento, fate voi. Basta ascoltare e partecipare con
Bepi D’Amato e Tony Pancella al genio di Ellington e Monk."
Stefano Zenni
ASCOLTA
Tony Pancella (electric piano, keyboard, synthesizer), Pietro Pancella (electric bass, sounds effects), Michele Santoleri (percussion, drums, electronics)
Dal songbook di Thelonious Monk alcune composizioni de-arrangiate e esplorate alla ricerca di groove, ritmi, armonie e suoni contemporanei. Il trio si muove in ambito esclusivamente elettrico mettendo in evidenza le qualità “danzanti” della musica del geniale Thelonious Monk.
“Dance was at the heart of Thelonious Monk’s music.”
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