Elena Somarè

Elena Somarè, artista multimediale, è una delle rarissime e più note interpreti, sul piano internazionale, nel campo della musica per fischio.
Ha portato questo particolare strumento ai più alti livelli interpretativi, liberandolo dal pregiudizio che lo confinava alla pura esibizione virtuosistica.
Si è esibita in molti teatri e luoghi prestigiosi come il Piccolo Teatro di Milano, all’Auditorium Parco della Musica e al Teatro Sistina di Roma, al Reial Cercle Artistic di Barcellona alla sala consiliare del Comune di Pavia nel palazzo Mezzabarba
Nel febbraio 2011, con il patrocinio del Comune di Roma, nella Casina di Raffaello di Villa Borghese inaugura “Il fischio magico”, una mostra personale multimediale dedicata alle sue fotografie e ai suoi video per la quale realizza una colonna sonora.
Nel maggio 2016 esce il suo primo disco “Incanto” che ha presentato nel luglio 2016 al Festival del Due Mondi a Spoleto.
Nel novembre 2016 tiene una conferenza TED sul fischio melodico come strumento di avanguardia musicale.
Nel 2017 tra i vari concerti in tutta Italia presenta “Incanto” al Festival della voce di Capri, alla residenza della Ambasciata d’Italia a Seoul, al “Festival dell’ arpa popolare” di Viggiano, al “Tribowl Jazz Festival” di Incheon ( Corea del Sud) al festival del “Suono della Parola” di Napoli.
Il 20 aprile 2018 esce il suo secondo disco “Aliento”
Il 14 maggio 2018 “Aliento” viene presentato alla Casa Italiana alla New York University
Nel 2018 presta la sua particolarissima “voce”” ai due film evento della stagione: “Loro” di Paolo Sorrentino e “Euforia” di Valeria Golino in concorso a Cannes
In Ottobre 2018 tiene un concerto a Vienna nei saloni di Palazzo Metternich, L’Ambasciata d’Italia
Nel 2019 è la prima donna a fare un concerto per fischio melodico in un paese arabo. Si esibisce infatti ad Abu Dhabi, chiamata dalla ambasciata d’Europa in occasione dello Europe Day nella prestigiosa sede della Università Sorbonne negli Emirati
Sempre nel 2019 concerto al teatro Off Off di Roma e in ottobre a NewDelhi al centro culturale della ambasciata d’Italia in India.

In equilibrio sulla corda tesa..

Fischio da quando sono piccola.
Già all'età di 6 anni fischiavo le arie delle opere e mia madre mi esibiva davanti agli amici.
Dicono che sia molto difficile mantenere una buona intonazione quando si fischia. Come stare in equilibrio sulla corda tesa. Ma per me non è cosi, per me fischiare è la cosa più naturale del mondo, come parlare, mangiare, guidare…
Poi ho avuto una fortuna incredibile. Ho trovato un maestro. Ho incontrato un grande musicista, Lincoln Almada, e lavorando con lui ho capito che avrei potuto affrontare il passo successivo. Lincoln non è soltanto un'arpista straordinario, un’artista dotato di tecnica implacabile e cuore sensibile. Con la sua guida ed il suo aiuto ho capito che avrei potuto usare questo mio talento innato e farlo diventare lo strumento di una ricerca artistica.

Il fischio è sempre stato considerato una curiosità.
Ci sono fischiatori virtuosissimi che imitano alla perfezione uccelli o strumenti musicali facendo cose di una difficoltà tecnica pazzesca. Sono giocolieri, funamboli bravissimi, ma è difficile che facciano musica. Che invece è il mio obiettivo, anche se il fischio per una donna è un’aggravante. Le donne non potevano fischiare era considerata una cosa disdicevole, maleducata. In molte culture primitive era un suono pericoloso, che attira i demoni. Il fischio è la voce del diavolo nel Mefistofele di Arrigo Boito.
Ma io vedo la sua bellezza. Può essere carnale e angelico allo stesso tempo. È un suono strano, inquietante, sempre in bilico pericolosamente tra la nota pura e quella stridula. Eppure può essere bellissimo, incredibilmente intimo. Nel fischio c'è l'anima della persona, senza filtri.
Il fischio come canto, come racconto dell’anima, perché, mi pare di averlo già detto, è tra tutti i suoni è quello più umano, quello meno infallibile.

ALIENTO

INCANTO

IL SUONO MISTERIOSO

ALIENTO

“Aliento” Elena Somaré affronta e reinterpreta, in maniera del tutto inedita, 13 brani della musica sudamericana. Un fil rouge che attraversa l’Oceano Atlantico, da Napoli all’America Latina, avvalorando lo stretto legame che intercorre tra le due culture musicali.
“Aliento” significa alito, respiro, ma anche afflato, ispirazione, quel soffio vitale che sembra animare Elena Somaré quando riesce a integrare questo suono, umano e insolito, con quello degli strumenti.
Particolare attenzione è rivolta agli arrangiamenti: oltre all’arpa paraguaiana e alle percussioni di Lincoln Almada, maestro e direttore artistico, e al pianoforte di Gianluca Massetti, ascoltiamo antichi strumenti come la viola da gamba di Diana Fazzini, che qui sembra ricordare l’accordeon argentino, la tiorba e la chitarra barocca di Evangelina Mascardi.

INCANTO

Questo disco, per fischio, arpa classica, chitarra, arpa paraguaiana, violoncello, clavicembalo, pianoforte e tamburello, nasce grazie alla collaborazione dell’artista paraguaiano Lincoln Almada, che ne è il direttore artistico, e di alcuni grandi musicisti della scena classica, barocca, ma anche popolare, come il clavicembalista Guido Morini, l’arpista classica Sara Simari, il violoncellista Sandro Meo, il percussionista Arnaldo Vacca, la violinista Rossella Croce ed il chitarrista Mauro di Domenico
Per valorizzare questa collaborazione sono state scelte le grandi melodie italiane, in particolare napoletane dal 1500 ad oggi, che per la loro intensità possono essere arrangiate per fischio in modo da darne una versione completamente inedita ma di grande spessore musicale.
La sfida è notevole. Tra tutti i suoni, la caratteristica del fischio, la sua differenza e forza misteriosa, è quella di apparentarsi alla sensibilità primitiva. Il fischio è un suono semplice, che s’irradia direttamente dal corpo e si avvale del corpo stesso, che è strumento e cassa di risonanza.
Ma in questo caso il fischio, mantenendo il suo fascino di voce primigenia e sfruttando a pieno le sue particolarissime potenzialità, diventa uno strumento tra gli altri, per fondersi in una raffinata ricerca musicale.

IL SUONO MISTERIOSO
di Elena Somaré
Spettacolo di fischio melodico, musica e affabulazione

Il fischio è un suono misterioso, per me che lo faccio e per quelli che mi ascoltano. Nel pubblico, quando fischio, vedo prima stupore e poi commozione. Capisco che ho toccato corde segrete, forse inconsce, suoni di favole sognate, e sono contenta, perché è quello che voglio: emozionare.
Dopo ogni concerto mi chiedono come ho cominciato, come ho imparato, da dove viene questa tecnica antica. E io racconto. Per me è un piacere. Quindi ho pensato che questo potrebbe diventare uno spettacolo, in cui io interpreto una scelta dei brani dai miei tre dischi, accompagnata da un musicista di alto livello, o da più musicisti, e nello stesso tempo racconto la storia avventurosa delle fischiatrici che mi hanno preceduta, e dei fischiatori, come Alessandro Alessandroni, quello dei grandi western di Sergio Leone.
Una storia che ha implicazioni storiche, scientifiche e sociologiche inaspettate.
Recentemente, dopo una mia esibizione, uno scrittore africano mi ha avvicinata e mi ha detto: “Lo sai che stai facendo una cosa eversiva?”
Quella frase, pronunciata con gentilezza, suonava come un avvertimento. Mi ha ricordato che in molte culture una donna che fischia viene considerata un insulto alla pubblica decenza. Oggi può sembrare strano, ma in passato era la regola. Il fischio era un tabù, un suono primitivo, un fiato del corpo inammissibile. Per questo Alice Shaw, fischiatrice americana, all’inizio del secolo scorso divenne un simbolo per il movimento delle Suffragette, che combatteva aspramente per il diritto di voto.
Ostracismo antico, perchè già nel 700 un proverbio inglese recitava "A whistling woman and a crowing hen are neither fit for God nor men".
Il fischio è la voce del diavolo. Infatti nell’opera Mefistofele, di Arrigo Boito, il diavolo fischia anziché cantare. E in molte leggende e tradizioni popolari una donna che fischia è portatrice di sventura.
La riabilitazione simbolica, come abbiamo visto, avviene negli anni 20 del secolo scorso negli Stati Uniti, sull’onda del movimento per i diritti delle donne. In quegli anni Agnes Woodward e Lota Stone fondarono una scuola di fischio melodico, con migliaia di studenti. La Woodward scrisse anche un manuale di fischio, Whistling as an art, che fu pubblicato in molte edizioni. Formò addirittura un coro, con 30 sue allieve fischiatrici, chiamato il Bird Whistling Corus.
La connessione tra il fischio umano e il canto degli uccelli è stata indagata dagli studiosi del linuaggio.
Nel 2013, il linguista Shigeru Miyagawa, del Massachusetts Institute of Technology, ha rafforzato un concetto espresso da Darwin quasi 155 anni prima, formulando una teoria secondo la quale il linguaggio umano si sarebbe sviluppato dal canto degli uccelli.
Non solo il linguaggio, ma anche la musica, secondo Claude Debussy, che scrive: “ stato il gorgheggio degli uccelli ad ispirare all’uomo il pensiero della musica”.
Questa connessione ha influenzato alcune generazioni di fischiatori che si sono esibiti in virtuosismi strabilianti, ma di maniera. Il loro messaggio era: “Vedi come fischio bene?”
Il mio percorso è diametralmente opposto. “Il fischio come arte”, ha titolato la Woodward, e arte significa produrre scompiglio, visioni, emozioni. Io fischio per commuovere, per raccontare al cuore. Qualcuno lo ha capito. “Il fischio melodico è arte ed Elena Somarè ne è la campionessa”, ha scritto Pier Andrea Canei su Internazionale. Valentino Zeichen, il poeta, nella presentazione del mio disco Aliento, ha scritto una cosa che mi ha colpita: “Il fischio è la verosimile imitazione del soffio divino”. Forse per questo neanch’io sono in grado di capire fino in fondo quello che sto facendo. So che ho sempre fischiato, fin da piccola, ma sempre in modo struggente, mai fischiettato motivetti. Amavo l’opera e fischiavo Casta Diva o romanze d’amore molto appassionate. Era il mio modo di esprimermi, di far venire fuori l’anima (la mia è sempre stata romantica, un po’ ottocentesca).
Non conoscevo altri fischiatori e non potevo confrontarmi con nessuno. Adesso, con internet, è più facile. Passo giornate ad ascoltare fischiatori sul web. Ce ne sono di incredibili, con tecnica e intonazione spettacolari. Come Geert Chatrou, che ha una velocita e un’estensione straordinarie, e altri da tutte le parti del mondo. Suscitano grande curiosità e ammirazione, ma raramente commuovono. Perché quello che conta non è lo strumento, ma l’interpretazione. Fischiare è come cantare. Le voci sono molte, ma ce n’è una che riconosci subito, perché ti accorgi che hai gli occhi bagnati.